Schi Club Gherdëina Raiffeisen - 2023/24

LA MIA MEDAGLIA DI BRONZO AI MONDIALI È il 19 febbraio del 2023 e siamo a Courchevel in Francia. Mi sveglio alle 6 del mattino carico e pronto. Oggi è la giornata più importante dell’anno, lo slalom dei Mondiali. Ho preparato tutto, meticolosamente, già il giorno prima così da trovare pronto al mio risveglio. Mi alzo, faccio i miei 5 minuti di respirazioni e vado a fare colazione. L’allenamento degli ultimi giorni è andato bene e so di essere in forma. Adesso non resta che portare la mia sciata in gara, spesso la cosa più difficile. Prima della ricognizione andiamo a fare riscaldamento e mi sento ancora bene, come nei giorni precedenti. So’ di essere pronto per la gara che si svolgerà su una pista impegnativa che parte subito ripida, però abbiamo parlato con gli allenatori e sappiamo già come affrontarla. Ci sono solo le incognite della neve e della tracciatura alle quali bisogna adattarsi. La prima manche è tracciata abbastanza facile ma non è comunque da sottovalutare, soprattutto con una tracciatura molto andante è un attimo rimanere dietro. Bisogna partire con calma sul primo ripido e prendere il ritmo, il nostro piano di battaglia consiste nel fare la prima manche senza errori, vedere il piazzamento e nel caso attacAlex Vinatzer care nella seconda manche. I primi due partecipanti alla prima manche escono e in partenza si sente subito che l’aria è cambiata, però io rimango concentrato su me stesso e penso solo alla mia gara. Verso il pettorale n. 11 mi avvio alla partenza, il mio skiman mi dice che su questa neve il mio materiale funziona bene, io lo so e sono carico. Mi sento bene, la forma è buona ed i miei sci sono al top…ora tocca a me. Al termine della prima manche sono 6° a 44 centesimi dal primo, perfetto con il numero 17. Ho fatto una manche solida e la pista tiene bene. Ora devo riposarmi bene e prepararmi per la seconda manche. Quella più importante. Appena andiamo in partenza per la ricognizione della seconda manche tutti gli atleti sono al cancelletto che guardano la tracciatura dell’allenatore tedesco. È difficilissima, gira tantissimo, le doppie sono strette e non c’è un ritmo costante. All’inizio sono un po’ schioccato e rispettoso verso la tracciatura poi, durante la ricognizione penso: Cavolo ci siamo allenati con i tedeschi, la tracciatura era simile e andavo forte. Oggi può essere una gran opportunità per me. Anzi: oggi è la giornata giusta e questa gara me la porto a casa. Siamo tutti vicinissimi, 24 atleti in un secondo e mezzo, con una manche top in una tracciatura del genere si può fare la differenza. Ai Mondiali vengono premiati i primi 6 e voglio assolutamente esserci. Quando mancano 10 numeri alla partenza dico a Michi, il mio skiman: “Ci vediamo all’arrivo.” e lui dice “Sì” in modo convinto e mi dà un pugnetto. Mi affaccio al cancelletto e vedo l’atleta davanti a me passare l’arrivo. Ora tocca a me. Parto tranquillo e cerco di trovare il ritmo. Un ritmo molto lento fino a fine muro che mi fa sentire male però sapevo che mi sarei sentito così e continuo con il mio ritmo. Sul primo pianetto finalmente posso spingere e inizio a dare gas! Mi sento bene e sto sciando bene. Arrivo nelle ultime 10 porte che sono al sole. All’improvviso la neve cambia ed è molto più aggressiva. Le ultime porte sono dritte e dovrei mollare i miei sci al più non posso. Nell’ultima doppia finale entro un po’ troppo brusco ed esco un po’ troppo rotondo per la porta successiva, con meno velocità. Cerco di rimediare fino all’arrivo però non basta, 2° a 38 centesimi. Cavolo mi dico: “Senza quell’errorino ero davanti!”. Ora bisogna aspettare, sono nervosissimo al traguardo. Spero che basti per la medaglia, perché so che l’oro l’ho lasciato nelle ultime porte. Appena taglia il traguardo il primo della prima manche scoppio in lacrime, sono terzo. TERZO AI MONDIALI! MEDAGLIA DI BRONZO! I miei compagni mi abbracciano e subito mi preparo per la premiazione. Sempre in lacrime, dopo il caos della gara e delle interviste, finalmente vedo mia mamma, la mia ragazza e mio zio; vado ad abbracciarli tutti e piango. Un’emozione indimenticabile e una giornata bellissima. Anche quando vedo il mio skiman ci abbracciamo e diciamo: “Ce l’abbiamo fatta!”. E così è stata. Con la medaglia al collo torno fiero e contento in albergo sapendo che ho dato tutto e che un’esperienza così potrà aiutarmi a migliorare in futuro per andare alla caccia dell’oro. Speriamo in Val Gardena nel 2029! Alex Vinatzer 165 164 Schi Club Gherdëina 2023-24

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