Schi Club Gherdëina Raiffeisen - 2024/25

66 SCHI CLUB GHERDËINA 2024/25 IL PERCORSO DEL NOSTRO ALLENATORE MATTEO GROSSRUBATSCHER Mi chiamo Matteo Grossrubatscher, e ho la fortuna di far parte dello Sci Club Gardena ormai da tanti anni. Questo club, a cui sono profondamente legato, è stato il contesto in cui ho vissuto momenti indimenticabili, prima come atleta e dal 2021 in parte come allenatore. Il mio percorso sugli sci è stato pieno di emozioni, passione e sacrifici, ma anche di difficoltà che mi hanno plasmato e spinto a cercare sempre il meglio di me stesso. Durante la mia carriera da sciatore, ho sempre cercato di dare il massimo. Ho affrontato alti e bassi, come è normale nello sport ad alto livello, ma anche tanti infortuni, piccoli e grandi, che mi hanno segnato profondamente. Alcuni di questi infortuni sono stati complicati da gestire e mi hanno fatto riflettere molto su come il nostro corpo risponda agli allenamenti e alle situazioni di stress. È proprio grazie a queste esperienze che ho sviluppato un grande interesse per la scienza dell’allenamento. Nonostante le difficoltà fisiche, o forse proprio a causa di esse, ho capito che dietro ogni successo sportivo c’è una conoscenza approfondita di come funziona il corpo e di come lo si possa preparare al meglio. Questa curiosità mi ha portato a intraprendere un percorso di studi che mi ha arricchito moltissimo. Ho conseguito una laurea triennale in Scienze dello Sport a Salisburgo, dove ho potuto approfondire tutto ciò che riguarda l’allenamento, la preparazione fisica, l’agonismo ma anche la psicologia dell’atleta. Sono convinto che un buon allenatore debba essere prima di tutto un buon osservatore, qualcuno che capisca i bisogni e i limiti dei propri atleti per poterli aiutare a crescere, non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Oggi, come allenatore, il mio obiettivo principale è quello di trasmettere tutto ciò che ho imparato, sia durante la mia carriera da atleta che attraverso i miei studi. Al momento mi occupo principalmente della categoria Cuccioli, che sono bambini pieni di energia e voglia di imparare. Credo fermamente che, soprattutto nelle categorie giovanili, sia essenziale lavorare sulle capacità motorie. Negli ultimi anni ho notato un peggioramento delle abilità motorie nei più giovani e credo che sia fondamentale dedicare tempo e attenzione per migliorare questi aspetti. Voglio che i bambini si sentano a loro agio e che trovino nello sport una fonte di felicità. L’aspetto ludico è essenziale: se lo sport non porta gioia difficilmente si troverà la motivazione per migliorare. Per me, quando si parla della categoria Cuccioli, l’idea che un giovane atleta debba già confrontarsi costantemente con gli altri è controproducente. Quello che cerco di insegnare ai miei atleti è di confrontarsi con sé stessi, di cercare di migliorare ogni giorno, indipendentemente dai risultati degli altri. La vera crescita avviene quando ci si pone degli obiettivi personali e si lavora sodo per raggiungerli, passo dopo passo. La vittoria, a mio avviso, è solo una conseguenza di questo processo di miglioramento continuo. Il mio lavoro come allenatore mi appassiona perché ho sempre a che fare con persone speciali, ognuna con le sue caratteristiche e

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